Ill.mo Signor Sindaco del Comune di Bagno a Ripoli
Ci è giunta notizia che l’Amministrazione Comunale di Bagno a Ripoli ha proceduto alla vendita del podere “Le Corti”. E ha lanciato un bando con l’invito alle aziende agricole del territorio, gli agriturismi, le fattorie didattiche e le associazioni a prendere visione del materiale conservato, che potranno collocare all’interno delle proprie strutture, con l’impegno, che sarà oggetto di apposita convenzione, di renderli fruibili da parte dei propri ospiti, di scolaresche e di altre persone interessate per finalità didattiche, culturali e turistiche, e con l’impegno a custodirlo e conservarlo per conto del Comune.
Tale decisione comporta il concreto rischio di smembrare la raccolta degli attrezzi agricoli, creando così un grave danno per la storia agricola del nostro territorio.
Infatti la dispersione di questo patrimonio della cultura agricola priverebbe le nuove generazioni della conoscenza di quegli strumenti. di quegli oggetti e di quelle attività agricole che hanno caratterizzato la vita e la struttura produttiva di un’economia, autarchicamente chiusa e organizzata in poderi, tipica della mezzadria.
Francamente avremmo preferito che, contestualmente alla vendita, l’Amministrazione si fosse fatta carico di indicare anche la destinazione di queste testimonianze del mondo agricolo del passato e dell’uso che potrebbe esserne fatto dal mondo della scuola, da parte degli studiosi e della comunità tutta. Vogliamo qui esprimere la nostra protesta per questo grave pericolo di disperdere una raccolta preziosa dal punto di vista del valore educativo, e così importante dal punto di vista culturale e storico.
Con questa convinzione vorremmo renderci utili indicando all’Amministrazione una possibile sede di raccolta delle testimonianze di civiltà contadina, la cui fattibilità va discrezionalmente verificata dall’amministrazione pubblica. Nel crinale tra Sorgane e Bagno a Ripoli, in territorio appartenente al nostro comune, sorge una casa ora disabitata che appartiene alla proprietà di Casa S.p.A. Tale costruzione non risulta destinata finora ad altri scopi. Se fosse adibita a raccogliere i vari oggetti pertinenti all’agricoltura finora raccolti, essa potrebbe diventare il luogo ideale per preservare un patrimonio di grande valore storico e culturale e permetterebbe finalmente la nascita di quel Museo della civiltà contadina che fu immaginato e voluto dall’Amministrazione Comunale di Bagno a Ripoli in un passato non tanto lontano e poi per tanto tempo, e incredibilmente, non realizzato.
Bagno a Ripoli, 13 ottobre 2021
Il Presidente “Centro di Studi Marcello Trentanove”
Beniamino Deidda